La parola agli esperti

Nell’ambito dell’odontoiatria, la terapia conservativa, per intenderci quella parte dell’odontoiatria che occupa delle lesioni dei denti derivanti da carie mediante “otturazioni” e “cure canalari”, le cosiddette “terapie endodontiche”, è senza dubbio una delle principali aree di intervento.

In quanto tale, nel corso degli anni, la terapia conservativa ha subito numerose evoluzioni, tutte guidate dalla necessità di garantire al paziente risultati di qualità, con il minimo costo biologico.

Perché tutto ciò risulti possibile, gli esperti che si occupano della cura dei denti affetti da processi cariosi, apongono in atto interventi a bassa invasività.

Quanto appena descritto è proprio quello che accade presso il Centro Dentistico Cavour, di Via Pietro Cossa n. 28, a Roma, che accoglie ogni anno un numero sempre più ampio di pazienti.

I professionisti del centro si servono di materiali ed attrezzature di ultima generazione.

 

Parola d’ordine: preservare

È il concetto stesso di terapia conservativa a lasciar trasparire quella che è la vera missione dello specialista che si occupa del trattamento.

Questi ha il compito di preservare, quanto più possibile, le parti naturali del dente, intervenendo esclusivamente sulla zona intaccata dal processo carioso, per poi ricostruirla fedelmente.

A differenza dei tempi passati, oggi, l’attenzione del professionista si concentra su terapie meticolose e minimali, che curano la patologia ripristinando estetica e funzione nel rispetto del mantenimento dei tessuti sani.

Allo stesso modo, anche il risultato finale deve avere un impatto visivo ottimale cosicché il dente restaurato risulti perfettamente integrato con il resto degli elementi naturali, tanto da diventare, al tempo stesso, duraturo ed invisibile.

Un trattamento non invasivo, inoltre, contribuisce ad eliminare la componente psicologica che, ancora oggi, spinge tante persone ad evitare gli studi dentistici.

Ovviamente, anche le capacità tecnico-scientifiche dello specialista odontoiatra fanno la differenza nel processo curativo a bassa invasività.

 

Com’è possibile tutto ciò?

Questa è, sicuramente, una domanda che si pongono in molti, desiderosi di sapere come può un procedimento odontoiatrico conservativo definirsi a bassa invasività.

La capacità di assicurare risultati di questo tipo deriva dalle sofisticate tecnologie utilizzate nelle terapie.

Individuare una lesione cariosa, di questi tempi, è possibile sin dalle primissime fasi di sviluppo della patologia, grazie ad appositi strumenti di controllo visivo, a cui si aggiungono apparecchiature a guida elettronica.

L’utilizzo di potenti strumenti ingrandenti consente al medico di calcolare fino a che punto è necessario spingersi per completare la terapia conservativa, senza rischiare di compromettere la bassa invasività che la contraddistingue.

Una volta raccolte tutte le informazioni diagnostiche, il professionista valuta quale tra le opzioni di trattamento disponibili sia più opportuno mettere in atto, tenendo sempre in considerazione la doppia valenza del procedimento.

Da un lato, infatti, è doveroso arginare e limitare l’avanzamento della carie, mentre dall’altro occorre personalizzare la terapia curativa affinchè il risultato finale risulti conforme alla dentatura naturale del paziente, per estetica e funzionalità. Materiali ad alto valore estetico completatano l’armonizzazione della terapia. Salute ed estetica devono andare di pari passo.

Chi si affida all’esperienza ed alla professionalità del Centro Dentistico Cavour può contare su terapie conservative a bassa invasività, calibrate sulle specifiche caratteristiche di ciascuno.

I professionisti dell’odontoiatria conservativa ti aspettano sul sito www.dentistapratiroma.it o al numero di telefono 06.3611656, 06.3224674. Whatsapp 351.5352626

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